Koyomi Araragi quello della serie io lo trovo il più coerente, visto che fondamentalmente Anno non è mai stato interessato alla componente orizzontale. Questo è il motivo per cui Eva 3 non piace allo spettatore “generalista”, mentre il 2 sì. La gente voleva una conclusione della storia, una normalizzazione; all’autore interessa portare avanti un percorso e un dialogo attraverso i personaggi, e non a servizio degli stessi.
Poi okay bello il finale con la neve, senz’altro, ma è comunque una standardizzazione e ricalca la funzione “proppiana” dell’eroe che tutto sommato ha imparato. Io credo che proprio nell’anime ci sia l’emancipazione di Evangelion dai predecessori, uno su tutti A-Turn di Tomino che comunque aveva portato un certo profilo di discussione sulla scena mecha (da leggere come “decostruzione di”, ma non solo)
È in quel finale con l’applauso che si porta a conclusione un’analisi psicologica che va oltre il fatto, nella regressione di Shinji a bozzetto dopo aver ammazzato Kaworu, l’anime come medium che riflette su se stesso. Tutto il resto lo trovo superfluo e della lancia di Longino non me ne frega granché; ma questo dipende forse dal fatto che la nostra educazione interpretativa si fonda su delle categorie di razionalità (soprattutto quella occidentale), sulla spiegazione, sulla ricerca del buco di sceneggiatura e via dicendo. Non è un caso che il surrealismo o le fasi oniriche/riflessioni junghiane siano sempre più rare nelle produzioni di cui fruiamo, siamo diventati degli scarsi analizzatori dell’inconscio.